Edizione 2016 - Sabato 9 aprile, pomeriggio
dalle ore 10 alle ore 18
Floreali inganni... invenzioni e creazioni di Giusy Ferrari Cielo
Sala "Piera Carpani Glisenti" della Rocca
La mostra offrirà al visitatore una serie di composizioni create dallo studiato accostamento di fiori recisi e fiori di carta.
Giusy Ferrari Cielo, nota insegnante e dimostratrice, è Giudice internazionale dell’Istituto Italiano Floreale Amatori (I.I.D.F.A.) di Sanremo fondato nel 1986 da Rosnella Cajello Fazio.
La sua grande esperienza l'ha portata ad organizzare dimostrazioni e lezioni di Arte Floreale in Italia e all’estero.
Giusy Ferrari Cielo è stata anche direttrice artistica di importanti mostre a tema, coordinatrice e protagonista di concorsi nazionali ed internazionali. Ha rappresentato l'Italia al “Gran Prix” mondiale di Toronto e la sua partecipazione ha valso al nostro paese il primo premio assoluto.
La sua grande esperienza l'ha portata ad organizzare dimostrazioni e lezioni di Arte Floreale in Italia e all’estero.
Giusy Ferrari Cielo è stata anche direttrice artistica di importanti mostre a tema, coordinatrice e protagonista di concorsi nazionali ed internazionali. Ha rappresentato l'Italia al “Gran Prix” mondiale di Toronto e la sua partecipazione ha valso al nostro paese il primo premio assoluto.
Mani, carta, colori:
ricreare un fiore, indipendentemente dal risultato,
è sentirsi "complice" della Bellezza della Natura
(Giusy Ferrari Cielo)
alle ore 10 e alle ore 16
Naturalia et Mirabilia. Composizioni floreali per la casa
Sala degli Stemmi della Rocca
Lezioni gratuite di composizione floreale a cura di NIBEL. Atelier floreale
Le lezioni saranno tenute da:
Fabio Chioda
Floral designer, inizia la sua carriera nel settore della paesaggistica per poi approfondire il tema della decorazione scenografica floreale attraverso corsi professionali qualificati. Attualmente è il titolare di Nibel Atelier floreale, studio di design floreale specializzato nella progettazione e nella messa in opera di allestimenti per matrimoni ed eventi
Paolo Gennari
Floral designer e landscape designer. Sempre aggiornato attraverso i corsi Federfiori, coniuga la meticolosa ricerca estetica con l'attenta maestria ne
l creare composizioni floreali perfette negli abbinamenti e nelle forme. Appassionato conoscitore della botanica è anche progettista di giardini e spazi verdi
(prenotazione obbligatoria e numero posti limitato)
dalle ore 10 alle ore 18
Si Hortum cum Bibliotheca Habes nihil deerit: Se hai un Giardino con una Biblioteca nulla ti mancherà
Museo "Casa del Podestà"
Visita guidata alla Casa-Museo-Biblioteca e ai giardini del Senatore Ugo Da Como
(Ingresso a pagamento supplementare Euro 3)
dalle ore 10 alle ore 18
Hortus conclusus
Quartiere di Tramontana della Rocca
Area dedicata ai bambini con laboratori, giochi e letture animate
dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 17
Lezioni di potatura
Parco della Rocca
La tecnica e i consigli pratici di Giovanni Rigo (esperto e collaboratore del periodico "Vita in Campagna", membro dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona).
Grazie alle lezioni e alle dimostrazioni di potature ed innesti, Giovanni Rigo è in grado di trasmettere la passione per la vita in campagna a tanti frutticoltori che si avvicinano anche per la prima volta alla cura degli alberi da frutto.
alle ore 18
I giardini di Firenze
Sala del Capitano della Rocca
Presentazione dell'opera di Angiolo Pucci, curata da Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani
(Giardini e Paesaggio, voll. 41-42, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2015)
Interverranno: Mario Bencivenni, Gianpaolo Barbariol
Angiolo Pucci, ultimo rappresentante di una prestigiosa famiglia di giardinieri, muore a Firenze nel 1934. La sua notorietà è legata, oltre alla grande preparazione botanica, anche ai numerosi manuali pubblicati per le edizioni Hoepli.
Per commemorarlo la Società Orticola di Firenze affida a M. Maccioni un necrologio, pubblicato sul «Bollettino della R. Società di Orticoltura» (1934, fascicolo 1-2, pp. 2-4) nel quale l’autore rivela l’esistenza di un manoscritto inedito. Maccioni segnala infatti la presenza, presso la famiglia, di un’«opera di grossa mole, non ancora pubblicata: I giardini di Firenze» e auspica «che qualche Casa Editrice, o meglio qualche Ente ne assuma la pubblicazione, come opera veramente pregevole non solo dal lato orticolo, ma anche dal lato storico».
Dell’esistenza del manoscritto aveva già dato notizia lo stesso Pucci in occasione di una conferenza svoltasi a Palazzo Corsini nella primavera del 1921, durante la quale aveva annunciato di essere impegnato da cinque anni nella stesura di una storia dei giardini di Firenze e di attendere il momento giusto per darla alle stampe.
L’idea di un vastissimo studio nel quale trasmettere la profonda cultura orticola maturata attraverso la propria esperienza e quella di tanti altri giardinieri attivi nell’ambito aristocratico fiorentino, risaliva infatti alla fine degli anni Dieci. Al progetto Pucci dedicò gli ultimi venti anni della sua vita, passati nel paziente reperimento di documenti storici e materiale fotografico che consentissero una ricostruzione precisa della storia dei giardini di Firenze.
Ma l’epoca propizia auspicata da Pucci non giunse mai e la morte dell’autore, seguita dallo scoppio del secondo conflitto mondiale, ostacolò la pubblicazione dell’opera.
Dell’esistenza del manoscritto aveva già dato notizia lo stesso Pucci in occasione di una conferenza svoltasi a Palazzo Corsini nella primavera del 1921, durante la quale aveva annunciato di essere impegnato da cinque anni nella stesura di una storia dei giardini di Firenze e di attendere il momento giusto per darla alle stampe.
L’idea di un vastissimo studio nel quale trasmettere la profonda cultura orticola maturata attraverso la propria esperienza e quella di tanti altri giardinieri attivi nell’ambito aristocratico fiorentino, risaliva infatti alla fine degli anni Dieci. Al progetto Pucci dedicò gli ultimi venti anni della sua vita, passati nel paziente reperimento di documenti storici e materiale fotografico che consentissero una ricostruzione precisa della storia dei giardini di Firenze.
Ma l’epoca propizia auspicata da Pucci non giunse mai e la morte dell’autore, seguita dallo scoppio del secondo conflitto mondiale, ostacolò la pubblicazione dell’opera.
Con il passare degli anni de I giardini di Firenze si affievolisce progressivamente la memoria. Fino a quando, nel 1983, Massimo de Vico Fallani e Mario Bencivenni, durante le indagini per I giardini pubblici a Firenze dall’Ottocento ad oggi (Firenze, 1998) non decidono di andare alla sua ricerca. Nel 1991 riescono a individuare l’odierna collocazione dell'archivio Pucci, conservato a Genzano presso i nipoti Piero e Ilde Pucci, e scoprono che gran parte del fondo è costituita proprio dal manoscritto della Storia dei giardini di Firenze: sono migliaia di pagine in piccolo formato raccolte per soggetto, alcune delle quali accompagnate da una prima trascrizione dattiloscritta effettuata dalla figlia Marta Pucci, che negli ultimi anni della sua vita aveva cercato di predisporre il materiale per una eventuale pubblicazione.
Grazie alla disponibilità e alla collaborazione di Piero e Ilde, e dei loro due cugini Marco e Pietro Torrini, i due studiosi non solo hanno potuto consultare il manoscritto, ma lo hanno avuto anche in consegna allo scopo di darlo alle stampe. Dopo oltre dieci anni di trascrizione e riordino dei fascicoli, oggi la monumentale opera sui giardini di Firenze ha acquistato finalmente una veste definitiva ed è pronta per essere pubblicata nella stesura originaria con l’insieme di illustrazioni predisposto dall’autore, arricchita da apparati critici e saggi di approfondimento.
Grazie alla disponibilità e alla collaborazione di Piero e Ilde, e dei loro due cugini Marco e Pietro Torrini, i due studiosi non solo hanno potuto consultare il manoscritto, ma lo hanno avuto anche in consegna allo scopo di darlo alle stampe. Dopo oltre dieci anni di trascrizione e riordino dei fascicoli, oggi la monumentale opera sui giardini di Firenze ha acquistato finalmente una veste definitiva ed è pronta per essere pubblicata nella stesura originaria con l’insieme di illustrazioni predisposto dall’autore, arricchita da apparati critici e saggi di approfondimento.